It was all just a game.
The game was that we were devoted to each other,
and no one could ever come between us, that we loved each other more than anyone could ever love another person.
But we do love each other.
Do we? Do we really, mother? I’m going to my room. Don’t follow me. Leave me alone. You stay out here alone.
A due episodi dalla fine le cose si stanno facendo sempre più interessati, sotto tutti i punti di vista. Questa seconda stagione ha visto l’introduzione di nuovi personaggi e il coinvolgimento maggiore da parte di altri che già conoscevamo. Gli autori hanno deciso di non focalizzarsi solo su Norma e Norman, ma hanno ampliato le storie con l’introduzione, accennata nella prima stagione, della questione “affari di droga”. Se fino allo scorso episodio avevo trovato un po’ noiosa questa parte della storia, con Meltdown mi sono dovuta ricredere perché finalmente stiamo capendo qualcosa in più e soprattutto stiamo vedendo come tutti i personaggi siano coinvolti in questa storia, non solo Dylan.
Il protagonista di questo ottavo episodio è Nick Ford. Veniamo a conoscenza del perché il suo rapporto con la figlia si era deteriorato: la voleva fuori dagli affari. La telefonata che la Watson aveva ricevuto il giorno prima di morire era di Eric, il responsabile commerciale di Ford. Padre e figlia avevano litigato pesantemente sei mesi prima della morte della donna ed oggi l’uomo era pentito del comportamento avuto con lei, e in una conversazione con Norman gli dice che non c’è niente di più importante di un forte legame col proprio genitore.
Nick chiede a Norma di contattare Dylan perché gli vuole parlare. All’inizio il ragazzo, spaventato dopo quello che Zane ha combinato al magazzino di Ford, si rifiuta, manda via la madre avvertendola che deve stare attenta a quell’uomo, ma poi lo chiama e si incontrano in una tavola calda. Cosa vuole Ford? Quello che vogliono tutti in quella città, Romero compreso, cioè Zane Morgan morto. Abbiamo appurato che il ragazzo non è poi una così grande mente, si convince pure che potrebbe comprare gli affari di Ford. La sorella Jodi è al corrente della pazzia di Zane, l’avevamo visto anche nell’episodio 6, e quindi alla fine dà il permesso a Dylan di fare di lui tutto quello che è necessario.
Dall’altra parte della medaglia abbiamo Norma e Norman, il cui rapporto sembra andare sempre peggio, soprattutto dopo che il ragazzo ha saputo che la madre sa cosa succede durante i blackout, ma non vuole rivelarglielo. Ancora una volta il livello recitativo di entrambi gli attori è qualcosa di straordinario. Non smetterò mai di elogiare Vera Farmiga, perché continua a dare a Norma delle sfumature caratteriali particolari, che passano dalla preoccupazione alla totale freddezza nel giro di pochi secondi. E Highmore non è da meno, come fa il pazzo lui non lo fa nessuno!
In questo episodio Norma è parecchio tormentata, da una parte per colpa di Ford e dell’altra per colpa di Norman. Nel primo caso ho trovato particolarmente interessante la scena tra lei e Ford, quando l’uomo le dà dell’ingenua per non aver capito che dietro la morte di Berman e il posto ottenuto al consiglio comunale c’è lui. Secondo me, invece, Norma aveva capito tutto, ma ha cercato di nascondere la verità, come fa sempre, come ha fatto con Dylan e come ha fatto con Norman. Lei si crede invincibile, vorrebbe proteggere tutto e tutti. Lo vediamo anche nella scena con Dylan: nonostante i due abbiano litigato, non si siano parlati per giorni, lei è comunque preoccupata per lui, seppure non abbia mai voluto immischiarsi nei suoi affari lavorativi. Adesso si sta forse rendendo conto che tutto è più grande di lei, che ormai c’è dentro fino al collo e forse non può più uscirne… Il mondo sembra che le stia cadendo addosso – mai titolo di episodio fu più azzeccato, CROLLO – , non ha neanche il supporto di Norman, che invece le rinfaccia di aver rovinato il loro rapporto! Nella scena delle scale, quando l’uno grida in faccia all’altra, abbiamo visto Norman con una faccia poco rassicurante. La rottura si nota proprio, ormai lui non si fida più della madre e credo che questo sia un importante punto di svolta per la storia. Norman dice alla madre che adesso è sola, ma lo è anche lui, soprattutto adesso che Romero lo ha accusato di essere andato a letto con la professoressa Watson la notte in cui è stata uccisa. Paradossalmente, però, solo la madre sa, o comunque immagina, quello che è successo, Norman non è consapevole di ciò che forse ha commesso perché era in blackout. Quindi siamo di fronte ad una sorta di cane che si morde la coda: Norman non potrà mai e poi mai allontanarsi dalla madre perché solo lei sa che cosa gli succede durante i blackout.
Ritornando un attimo a Norma, la scena successiva al litigio furioso col figlio mi è parsa proprio una scena, oltre che fredda, volta a punire proprio Norman (o forse anche se stessa) per averla rifiutata. Strana era anche la scena in cui Norman non sembrava più infastidito dal fatto che George avesse invitato Norma a cena…
Insomma, come sempre il telespettatore viene messo di fronte alla sottile linea incestuosa tra i due personaggi. Il ruolo di George in questa storia mi è ancora sconosciuto. Se serve solo per sfogare la rabbia di Norma, allora è alquanto inutile. Mentre vedo Alex Romero sempre più vicino alla donna, anche se, con questa storia di Norman, non so fino a che punto i due possano intraprendere qualcosa in più di una semplice amicizia.
L’episodio si chiude in una maniera inaspettata: qualcuno rapisce Norman… E temo proprio che quel qualcuno sia Nick Ford che vuole vendicarsi di Norma!
Continuo a sostenere che questa seconda stagione sia stata davvero stupenda! In 8 episodi ho trovato la narrazione lenta solo nel sesto, al contrario della prima stagione che, per quanto potesse essere interessate, l’ho trovata parecchio lenta.
Adesso prepariamoci per il gran finale dei prossimi due episodi. Intanto vi lascio con il promo e vi invito a passare da Bates Motel Italia.
P.S. Soffermiamoci un attimo su questa gif… Cioè, ora spiegatemi perché fa così davanti al figlio! Sembra che stia cercando di provocare una reazione dopo avergli detto che esce con George e non sa quando torna, e nello stesso tempo sembra volerlo sedurre… Mah! Io non so, ne uscirò matta!!!
Ho visto questo episodio con estremo ritardo, ma l’ho davvero amato! Forse è l’episodio migliore della stagione, dopo quello nel quale se ne va il fratello di Norma.
Il rapporto tra Norma e Norman è sempre più intricato e ricco di sfumature, con Meltdown è particolarmente evidente. Anche io vivo sempre con l’angoscia che presto i due si possano baciare ahahahah e giuro che per un istante, mentre erano sulle scale, credevo davvero che l’avrebbero fatto. Il bacio arrabbiato di due amanti.
Penso che il ruolo di George, invece, sia puramente subordinato a rendere il rapporto tra madre e figlio sempre più ambiguo. E’ un espediente e basta.
Bella recensione!
Penso che questo strano atteggiamento tra Norma e Norman sia un aspetto voluto, un’ennesima caratteristica di questo rapporto malato e morboso che li lega. In ogni scena in cui si trovano vicini, sia che parlino sia che stiano litigando sembra sempre che stiano per baciarsi e poi all’ultimo secondo uno dei due si allontana. Sono contenta di non essere stata l’unica ad averlo notato 🙂